Il profumo del pane - Vanessa Cappella
18189
post-template-default,single,single-post,postid-18189,single-format-standard,bridge-core-2.0.2,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,hide_top_bar_on_mobile_header,qode-content-sidebar-responsive,qode-theme-ver-16.8,qode-theme-bridge,disabled_footer_bottom,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.2.0,vc_responsive

Il profumo del pane

Quanto tempo che in casa non si diffondeva il profumo del pane appena sfornato.
Ricordo quando, poco più che adolescente, mi svegliavo la domenica mattina con questa morbida fragranza che avvolgeva ogni stanza, in ogni suo angolo.

E allora mi alzavo dal letto e, con gli occhi ancora mezzi chiusi, seguivo la scia fino alla cucina, dove mio padre, ancora sporco di farina e con un sorriso soddisfatto, metteva in tavola il frutto di quel suo lavoro mattutino.

Avevo un po’ perso nelle pieghe della memoria la sensazione di quei risvegli, e di quel sapore artigianale che conteneva un ingrediente non scontato: l’amore di preparare qualcosa per le persone a cui vuoi bene.

Nello scorrere di questi giorni così particolari, in cui siamo come sospesi in un tempo indefinito, riscoprire piaceri così semplici fa ricordare quanto troppo spesso dimentichiamo ciò che conta davvero.