Archivio Archivi - Pagina 3 di 5 - Vanessa Cappella
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Per gli amanti del buon vino e della buona birra, il giugno romano è stato un mese propizio grazie a due eventi di forte richiamo: Vinòforum, prima, e Birròforum, poi, hanno acceso le serate di lungotevere Maresciallo Diaz. Da buona amante di entrambi, non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di partecipare. 

L’ennesimo barcone avvistato al largo di Lampedusa. Le storie di disperazione lasciate al di là del mare, insieme a un enorme pezzo di cuore. Il sovraffollamento dei centri di prima accoglienza. Un po’ mi portavo dietro questa immagine la prima volta che sono entrata in quel palazzo dell’Ama, a Roma Sud. Ma una volta arrivata nelle stanze dei laboratori, è immediatamente scomparsa dalla mia mente.

Di lei colpisce la forza. Trasuda dallo sguardo, dalla sua elegante presenza, dal modo in cui parla. E non importa che le sue parole arrivino quasi sussurrate. Sa bene che il segreto di farsi ascoltare non è nella voce alta, ma nella costanza e nella fermezza. E, soprattutto, nel coraggio. Nice Nailantei Leng’ete è una donna Maasai, cresciuta in un villaggio rurale su un pendio del monte Kilimanjaro, in Kenya.

Ogni volta che vado al supermercato, lo trovo lì, seduto in silenzio vicino alle porte scorrevoli che si aprono e chiudono senza sosta, mentre le persone gli passano accanto, quasi senza vederlo. Indossa strati di abiti uno sopra l’altro, un vecchio cappello marrone, calzettoni di spugna usurati. Ha oltre cinquant’anni di età e il volto provato di chi, da tempo, vive da randagio: la strada, d’altronde, è la sua casa.

Buio in sala. Nella penombra del palcoscenico, due figure si muovono a passo di danza sulle note di una musica ipnotica. Una luce soffusa e calda illumina quei corpi che comunicano, si rincorrono e accolgono lo spettatore in una dimensione intima e privata. La dimensione del passato, del resoconto con se stessi, del ricordo che, dolente, persiste e resiste al tempo, alle vicissitudini, alle corazze interiori. E poi arriva lei.

Mi sono imbattuta in questa immagine, qualche giorno fa. Colpita dal contrasto tra i colori accesi trasmessi dallo schermo e il grigiore che li circonda, non riuscivo a credere che potesse essere vera. E così, sospettando si trattasse dell'ennesima bufala di internet, ho iniziato a cercare riscontri o smentite. In effetti qualche cosa che non quadrava l'ho trovato. La foto è stata scattata a Pechino, in piazza Tienanmen, e il grigiore che domina non è semplice nebbia: si tratta di polveri sottili, smog, inquinamento atmosferico a livelli oltre l'immaginabile.

Domani 10 agosto, alle ore 10:15, sarò ospite della trasmissione "Altre Storie", in onda su radio Rete Uno della Radiotelevisione Svizzera, per parlare di tessuti intelligenti. Sarà possibile ascoltare l'intervista cliccando su "Ascolta la radio".

Stay tuned ;)

Durante la mia ricerca di novità nel campo degli smart textiles, mi sono imbattuta in questo interessante video. Qui viene dimostrata infatti l'incredibile proprietà di autoripararsi di un tessuto siliconato, messo a punto dall'azienda tedesca Vaude. Il video è stato realizzato dalla Edinburgh Bicycle, che ha utilizzato questo tessuto intelligente per realizzare uno zaino davvero particolare. Guardare per credere.