Buio in sala. Nella penombra del palcoscenico, due figure si muovono a passo di danza sulle note di una musica ipnotica. Una luce soffusa e calda illumina quei corpi che comunicano, si rincorrono e accolgono lo spettatore in una dimensione intima e privata. La dimensione del passato, del resoconto con se stessi, del ricordo che, dolente, persiste e resiste al tempo, alle vicissitudini, alle corazze interiori. E poi arriva lei.
Stamattina mi trovavo alla posta. Gente in piedi e gente seduta, chi in silenzio, chi al telefono, chi intento a scambiare qualche breve parola col vicino sulla fila che non scorre o sul cielo che promette pioggia.
Mi sono imbattuta in questa immagine, qualche giorno fa. Colpita dal contrasto tra i colori accesi trasmessi dallo schermo e il grigiore che li circonda, non riuscivo a credere che potesse essere vera. E così, sospettando si trattasse dell'ennesima bufala di internet, ho iniziato a cercare riscontri o smentite. In effetti qualche cosa che non quadrava l'ho trovato. La foto è stata scattata a Pechino, in piazza Tienanmen, e il grigiore che domina non è semplice nebbia: si tratta di polveri sottili, smog, inquinamento atmosferico a livelli oltre l'immaginabile.
Oggi ho voglia di parlarvi di un argomento che mi ha a lungo appassionata nel corso dei miei studi di letteratura e al quale ho dedicato anche la prima tesi di laurea: la crisi della poesia e del ruolo del poeta nella modernità.
All'alba del XX secolo, la stagione dei grandi letterati sembra essere finita e la poesia si avvicina sempre più ai margini: cosa possono cantare i poeti che già non sia stato cantato? Come possono rivendicare ancora un grande ruolo e una voce imponente se per primi si sentono piccoli, inutili e lamentosi?
Domani 10 agosto, alle ore 10:15, sarò ospite della trasmissione "Altre Storie", in onda su radio Rete Uno della Radiotelevisione Svizzera, per parlare di tessuti intelligenti. Sarà possibile ascoltare l'intervista cliccando su "Ascolta la radio".
Stay tuned ;)
Durante la mia ricerca di novità nel campo degli smart textiles, mi sono imbattuta in questo interessante video. Qui viene dimostrata infatti l'incredibile proprietà di autoripararsi di un tessuto siliconato, messo a punto dall'azienda tedesca Vaude. Il video è stato realizzato dalla Edinburgh Bicycle, che ha utilizzato questo tessuto intelligente per realizzare uno zaino davvero particolare. Guardare per credere.
Oggi torno a parlare di Smart Textiles, o tessuti intelligenti. Dall'epoca della mia inchiesta, pubblicata lo scorso anno su Repubblica Salute, le ricerche hanno conosciuto nuovi e interessanti sviluppi. Qui vi segnalerò alcune novità in materia. Per chi non avesse letto l'inchiesta, né sentito mai parlare di questi smart textiles, spiego brevemente di cosa stiamo parlando.