29 Lug Alta cucina e street food: intervista a Heinz Beck
Tre stelle Michelin e una fama a livello internazionale sono il biglietto da visita di Heinz Beck, uno dei più grandi chef al mondo e ambasciatore dell’eccellenza culinaria. Tedesco di nascita e da oltre 20 anni in Italia, il suo regno è il Ristorante La Pergola di Roma, presso l’Hotel Rome Cavalieri.
Estroso e dinamico, Heinz Beck unisce la passione per la cucina all’organizzazione di food festival unici e memorabili, in cui la sperimentazione diventa il fil rouge di una creatività a tutto tondo. Un esempio è l’Heinz Beck Food Festival “Follow the stars”, organizzato a Poltu Quatu in Sardegna, nei due appuntamenti del 27-28 giugno e 17-18 luglio scorsi. In questa occasione, lo street food e l’alta cucina hanno stretto un riuscito sodalizio: un vasto pubblico è stato così invitato a scoprire delizie del palato preparate da un gruppo di celebri chef pluristellati. Di questa apertura alla “cucina di strada” abbiamo parlato con Heinz Beck: ecco cosa ci ha raccontato.
Com’è nata l’idea dell’Heinz Beck Food Festival a Poltu Quatu e com’è stata la risposta del pubblico?
Sono stato contattato per ideare un food festival in Sardegna e la scelta è ricaduta su Poltu Quatu. Ha avuto un grandissimo successo di pubblico, tutti gli chef partecipanti sono stati entusiasti dell’organizzazione e della buona riuscita del Festival. Abbiamo fatto davvero una cosa bellissima. L’obiettivo era la promozione della Sardegna nel mondo: per questo motivo abbiamo coinvolto non solo chef italiani, ma anche chef internazionali. Tutti pluristellati.
E lo slogan della manifestazione “Follow the Stars” non era un caso…
Esatto e il riscontro è stato assolutamente positivo. Il livello del Festival è stato altissimo e si è avvalso di una formula molto bella, che ho voluto fortemente. In genere, infatti, in questi eventi gli chef fanno uno o due menù, uno per il primo giorno e l’altro per il secondo, destinati a pochi partecipanti: circa 70-80 a sera, per un totale di 160 persone. Invece, in occasione dell’Heinz Beck Food Festival ho pensato a un approccio più “casual” e diretto per il primo giorno, aprendo l’evento a tante persone, le quali normalmente non sarebbe stato possibile ospitare in una cena di gala unica. Poi, il secondo giorno lo abbiamo dedicato a coloro che amano consumare queste manifestazioni in maniera più tradizionale: abbiamo così organizzato una cena seduta, in cui tutti gli chef hanno cucinato un piatto e siamo così riusciti a dare a ognuno il proprio spazio.